Gruppo teatrale

Su il sipario...

Per presentare l'attività della nostra Compagnia teatrale I MELODRAMMATICI,
 vi invitiamo a leggere il simpatico testo redatto dal suo responsabile.

Mi chiesero quattro parole su quei gagliardi  de “I Melodrammatici”, per riempire la presente sezione del sito, dedicata al gruppo teatrale (ormai ufficiale, si vocifera in giro) della nostra cara Parrocchia. C’è pocuccio da dire. Già il nome ha ben poco di glorioso: raggiunto l’ufficio SIAE una grigia mattina di novembre –corrente l’anno domini 2017- per espletare i sordidi cavilli burocratici del copyright, mi fu domandato a bruciapelo il nome del nostro gruppo amatoriale -che nome non aveva, né lo avrebbe voluto mai- per procedere alla registrazione dello stesso negli archivi d’ufficio. Colto alla sprovvista, balbettai qualcosa, lo scrivano sbadigliante controbatté tal altro, e in una grattugiata di istanti nacquero loro, lampeggianti su una gaia schermata di computer:  i “Melodrammatici”. Per il nome –assai bruttino- è davvero tutto. 

Per i componenti, non basta mica questo piccolo cantuccio virtuale, sapete, a voler rendere loro i debiti omaggi. Come amici, non come attori. Come attori lasciano spesso a desiderare, se vogliamo includerci il sottoscritto. Come amici, ritengo che taluni “cirenaici” appartenenti all’annata 1998, 1999, 2000 (nulla togliendo alle altre, per carità!) abbiano saputo saldare ormai da tempo immemore un legame d’amicizia tanto forte, che mi pare destinato a perdurare negli anni, ad attraversare  l’arco, a dei piacendo, di un’intera esistenza. In questo è riposta la mia speranza, la mia preghiera. E il gruppo teatrale parrocchiale, eternamente amatoriale de “I melodrammatici”, riflette appieno il laccio nobile di questa meravigliosa condizione. L’Amicizia. È lei a condurre gli spettacoli che sono stati, che saranno. 
Lei ha trovato il tempo, il luogo, la volontà creatrice, e tutti quegli ingredienti necessari per imbastire una rappresentazione. È lei che deve essere gioiosamente applaudita, ogni volta che ci rivedremo a teatro.  

Per una minimale cronologia dei nostri lavori, è necessario riandare con la mente ai deliziosi fatti d’infanzia. In particolare, la vacanza con il Gruppo Famiglie a Levico Terme nel 2008, località sita in provincia di Trento, ad una ventina di chilometri dalla città. lì si consumò la prima –prendete questa parola con la più dovuta cautela- “rappresentazione” ad opera di noi fanciulli non ancora decenni, di fronte al parentado ridente. Il titolo ci è uscito di memoria. La storia, ne siamo sicuri, era stata scritta da noi. Conserviamo tutt’ora gelosamente una precisa documentazione (foto, video) di quel giorno. Allora come oggi, il teatro ci appariva alla guisa di un gioco sperimentale. Continuammo anno dopo anno, alla fine di ogni esperienza comunitaria passata nelle ameni località di montagna tra famiglie e parroco, a divertirci così.

Venne poi una non breve stagione “medievale” di indagine cinematografica, sulla quale non indugeremo: i lavori del tempo destano non poco imbarazzo, a rivederli oggi. L’età moderna per i futuri componenti della Compagnia fiorirà solo grazie al lavoro di Cristiana Vergnani, che alla fine di ottobre del 2015 ha portato sulle scene la “Piccola Città” di Thornton Niven Wilder. Andò magnificamente, sotto la sua direzione. Da allora ci siamo aggregati in un’entità autonoma, accogliendo sempre nuovi componenti, perdendone altri, e lanciandoci continuamente in quest’avventura sempre rinnovantesi. Dopo “Natale al basilico”, “Regalo di nozze”, entrambe scritte di Valerio Di Piramo, dopo “La Cenerentola” che presto andrà in scena –nel tempo in cui scrivo mancano pochissimi giorni alla prima assoluta!-  auspico con tutto il cuore che questo sodalizio durerà più tempo possibile.

Luca Malservigi